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Al via un laboratorio promosso dall’Unione dei Comuni insieme al Tecnopolo Mario Veronesi e finanziato dalla Regione che punta a individuare nuovi materiali in grado di sostituire l’uso delle plastiche nei dispositivi per uso medico.

MEDOLLA – L’Unione dei Comuni Modenesi Area Nord, insieme al Tecnopolo TPM Mario Veronesi, scommettono sulla transizione ecologica del sistema biomedicale promuovendo un laboratorio con l’obiettivo di arrivare a sostituire la plastica utilizzata per la produzione di dispositivi per uso medico, con biomateriali innovativi anche in ottica di riciclo, riuso e riduzione della CO2 in atmosfera.

“Una rivoluzione in rete per coniugare produttività e sostenibilità come nuovo paradigma economico – commenta il Presidente dell’Unione Alberto Calciolari – in un territorio come il nostro, da sempre all’avanguardia nell’innovazione proprio all’interno del comparto biomedicale”.

Nel distretto di Mirandola, infatti, sono presenti un centinaio di imprese, la cui specializzazione produttiva riguarda per circa l’80% prodotti plastici monouso (disposables) per uso medico, e la restante parte apparecchiature elettromedicali. Grazie ad un finanziamento di 80.000 euro della Regione Emilia-Romagna – ottenuto attraverso il bando per progetti a favore dell’innovazione e la sostenibilità delle imprese – si cerca di identificare materiali alternativi, grazie allo studio e valutazione di nuovi composti naturali in grado di coniugare efficacemente maggiori performance e un minor impatto ambientale, soprattutto a fine ciclo. E’ indubbio che il settore del biomedicale debba prepararsi alla trasformazione green viste anche le normative sempre più stringenti riguardanti la riduzione della plastica nell’ambiente, pena la perdita di produttività e leadership. Un compito non facile: si tratta infatti di trovare materiali che possano essere validati sia da un punto di vista tecnico, confermando performance adeguate al tipo di prodotto, sia da un punto di vista normativo assicurandone la conformità secondo la nuova normativa che disciplina le classi di rischio dei dispositivi medici.

“Vanno individuate, per questo, nuove aree di ricerca e sviluppate nuove competenze – commenta Giuliana Gavioli del consiglio d’amministrazione di Fondazione Democenter, con delega al biomedicale – ed è questo l’obiettivo dell’alleanza territoriale tra Unione dei Comuni Modenesi Area Nord, il Tecnopolo TPM Mario Veronesi, il Clust-ER Health e la collaborazione con l’Università, centri di ricerca e imprese. Un’opportunità per lavorare in rete, modalità sempre più necessaria per il nostro Distretto”